Automotive, IMR ipoteca Sanvito.

Il gruppo IMR-Industrialesud di Carate Brianza, controllato dalla famiglia Galmarini e partecipato da Simest al 18,7%, mette un’ipoteca su un suo diretto concorrente, la Sanvito & Somaschini (S&S) delle due omonime famiglie che dal 1968 produce in 2 stabilimenti (Carate Brianza e Renate) e con 140 addetti stampi di ogni dimensione per materiale termoplastico e termoindurente destinati al settore automotive. Qualche giorno fa, infatti, Francesco Ambrosio giudice delegato del tribunale di Monza ha ammesso la S&S presieduta da Alberto Sanvito al procedimento unitario di composizione della crisi d’impresa in vista di un concordato, nominando Elisabetta Brugnoni quale commissario. Poche settimane prima, peraltro, la S&S aveva firmato proprio con IMR un contratto d’affitto triennale dell’intero ramo d’azienda per un canone di circa un milione all’anno, contenente un impegno irrevocabile di partecipare all’asta dell’azienda stessa che sarà indetta dagli organi della procedura, offrendo un corrispettivo minimo di 8 milioni. Il gruppo IMR, che impiega circa 800 dipendenti e produce in 4 stabilimenti dislocati tra le province di Monza Brianza, Torino, Cuneo e Teramo e in Spagna, vede il suo fulcro nella IMR Automotive, azienda con un’esperienza di oltre 60 anni nello stampaggio e assemblaggio di prodotti plastici e nella costruzione di stampi e attrezzature. Il gruppo, che ha chiuso il bilancio al 30 settembre 2021 (ultimo disponibile) con 351 milioni di ricavi per 354 milioni, un ebitda di 31,8 milioni e un ebit di 11,1 milioni, a inizio 2022 si è assicurato un finanziamento bancario da 110 milioni con Intesa Sanpaolo capofila, assistito da garanzia Sace, andatoa rifinanziare un precedente prestito di 50 milioni. S&S nel 2021 aveva fatturato quasi 33 milioni, ma poi è entrato in crisi finanziaria tanto da chiedere la procedura, la cui omologa sarà favorita proprio dall’affitto e dall’impegno d’acquisto da parte di IMR.