Italtelec spegne le frequenze.

Dopo quasi 50 anni di vita arriva al capolinea Italtelec spa, azienda romana di ingegneria, prototipazione e produzione di apparecchiature digitali radiotelevisive e di generatori amplificatori a radiofrequenza fino a 3GHz. Qualche giorno fa, infatti, Fabio Miccio giudice delegato del tribunale capitolino ha dichiarato la liquidazione giudiziale della società – fondata nel 1974 – di cui Giuseppe Femia è stato nominato curatore mentre il prossimo 9 ottobre sono stati convocati i creditori per l’esame dello stato passivo. Italtelec vede come soci Carlo Didonato (43%) che la presiede, Massimo Cocco (33%) e Massimiliano Mammetti per il restante 24%. La società progetta e produce trasmettitori radio televisivi digitali/analogici dalla piccola potenza alla alta potenza ad alta efficienza energetica con particolari sistemi di raffreddamento a liquido adatti per funzionare in condizioni ambientali estreme. L’ultimo bilancio disponibile (2021) evidenziava un crollo del fatturato anno su anno da 1,3 milioni di euro a 301mila euro con una perdita di 416mila euro che aveva portato il patrimonio netto a 257mila euro a fronte di debiti per oltre 3 milioni. Nella relazione sulla gestione il presidente Didonato diceva che il 2002 avrebbe visto “il risultato operativo migliorare” mentre si aspettava “un grande balzo in avanti per il 2023”. Invece è arrivata la liquidazione.