La De Vivo non vive più.
Capolinea per la potentina De Vivo spa, attiva nei business della compravendita immobiliare e della progettazione impiantistica ed edile per il settore civile ed industriale. Qualche giorno fa, infatti, Davide Visconti giudice delegato del tribunale di Potenza ha dichiarato il fallimento dell’azienda presieduta da Domenico De Vivo e controllata dall’omonima famiglia, nominando quali curatori Mauro Serra, Gaetano Liccione e Luigi Scaglione e convocando i creditori il 24 gennaio del prossimo anno per l’esame dello stato passivo. La De Vivo è fallita per la richiesta del fallimento di un gruppo di creditori ma anche perché il piano di concordato preventivo, con la procedura aperta dal tribunale a inizio dello scorso gennaio, è stato sottoposto il 20 aprile scorso all’adunanza dei creditori. Su un totale di crediti ammessi al voto per un corrispettivo di quasi 8 milioni di euro, i favorevoli al piano sono stati però pari solo al 16,6% e i contrari ben l’83,3%. Di qui la decisione obbligata del tribunale di dichiarare inammissibile la proposta di concordato e di dichiarare di conseguenza il fallimento. Il bilancio 2021 della De Vivo riportava un patrimonio netto negativo per 14,1 milioni di euro e debiti per 27,5 milioni.
