Mediobanca, i Doris e il fattore B.
Con l’approvazione del bilancio al 30 giugno scorso di Mediobanca, che il consiglio d’amministrazione della banca esaminerà domani, il board di Piazzetta Cuccia scadrà e dovrà essere rinnovato con l’assemblea dei soci del prossimo ottobre. Molto s’è discusso e si discuterà della lista per il nuovo cda che sarà presentata dal consiglio uscente anche se è attesa la riconferma di Alberto Nagel quale candidato ad amministratore delegato. Ma nella lista del cda c’è una incognita di non poco conto che riguarda Maurizio Carfagna, l’ex banchiere classe 1947, che siede nel consiglio di Mediobanca quale espressione della famiglia Doris, proprietaria di Banca Mediolanum.
Carfagna è nel cda dal 2014 e in tale veste oggi è anche vicepresidente della controllata Mediobanca sgr e della collegata Istituto Europeo di Oncologia. Il punto è che Carfagna ha 75 anni compiuti e quindi non potrà essere rieletto come recita il punto 4 dell’articolo 15 dello statuto della banca che per i consiglieri fissa, appunto, il limite dei 75 anni. L’ex banchiere rappresenta però il gruppo Mediolanum che ha il 3,43% del capitale di Mediobanca ma anche la Finprog, cassaforte dei Doris, che ha un altro 0,47%: una quota cumulata che ne fa il primo socio dell’accordo ci consultazione che oggi raggruppa il 10,8% del capitale.
Quindi i Doris, se vorranno (come probabile) continuare ad essere rappresentati nel consiglio dovranno trovare un altro nome. Quale? E’ ipotizzabile che Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, voglia assumere l’incarico? E’ possibile, ma non è certo. La scomparsa di Silvio Berlusconi, inoltre, potrebbe far decadere in sede Bce l’opposizione (validata anche dalla Corte di Giustizia Ue) a che la Fininvest dei cinque eredi di Silvio Berlusconi, titolare del 30% della banca dei Doris, voti con la quota intera perché il 9,99% fu congelato a seguito della condanna in Cassazione del defunto imprenditore.
E questo potrebbe essere un buon motivo perché i Doris propongano quale consigliere di Mediobanca che li rappresenti una espressione di Fininvest (il seocndo socio della banca di famiglia), che peraltro fu azionista di Piazzetta Cuccia col 2% fino al 2021. E chi di Fininvest e quindi dei Berlusconi? Il figlio di Ennio Doris potrebbe pensare al figlio più piccolo di Berlusconi, quel Luigi che peraltro fu consigliere di Banca Mediolanum nel 2017 e quindi può vantare competenze finanziarie, che sta sviluppando anche occupandosi di investimenti, sia i suoi sia quelli in comune con le sorelle Barbara e Eleonora. A meo che in Mediobanca non torni Marina Berlusconi, presidente Fininvest, che fu già nel board di Piazzetta Cuccia dal 2008 al 2012.
