Salame toscano indigesto.
Dopo quasi dieci anni di attività si chiudono i battenti per il noto Salumificio Toscano Piacenti, basato a San Gimignano e fondato nel 2014. Qualche giorno fa, infatti, Marta Dell’Unto giudice delegato del tribunale di Siena ha dichiarato il fallimento dell’azienda nominando Debora Coppi quale curatore e convocando i creditori il 15 febbraio del prossimo anno per l’esame dello stato passivo. Il tribunale ha quindi fatto decadere la proposta di concordato che prevedeva la soddisfazione dei creditori-fornitori oltre 100mila euro per il 14% al valore nominale del loro credito in 2 anni e per il 66% mediante attribuzione agli stessi di strumenti finanziari partecipativi che sarebbero stati emessi per un controvalore di 2,2 milioni di euro. Il concordato era stato omologato ma poi è intervenuta l’opposizione della modenese Alcar Uno, fornitore di carne e controllata dalla famiglia Levoni, che a chiesto al tribunale il fallimento del salumificio. L’istanza, respinta in primo grado, è stata poi accolta dal tribunale di Firenze ed è arrivata a Siena, determinando la sentenza dello scorso 28 luglio.
L’azienda era stata fondata da Piero Piacenti, che dopo aver lavorato in una piccola macelleria nel caratteristico centro storico di Certaldo, realizzò il suo sogno di fondare un prosciuttificio alla periferia della città e nel 1990 l’attività fu trasferita nel vicino borgo di San Gimignano. Nel 2007 il Salumificio Piacenti entrò a fare parte del Gruppo Parmacotto e due anni dopo nacque così un secondo stabilimento tecnologicamente all’avanguardia, adiacente a quello già esistente a San Gimignano, con l’introduzione di moderne linee per la produzione degli affettati in vaschetta. Nell’aprile del 2014 nacque il Salumificio Toscano Piacenti di San Gimignano, che tornò a essere indipendente e saldamente legato al suo territorio. Fino all’ultimo capitolo scritto dai giudici. Nel 2021 (ultimo bilancio disponibile) l’azienda, di cui Marco Pisoni è amministratore unico e socio al 90%, aveva registrato vendite per 10,7 milioni con perdite pregresse per 11 milioni e debiti per 25 milioni.
