Aster, non bastano Lazio Innova e Marzotto.

Strada in salita per la romana Aster, società di ingegneria sistemistica attiva nel settore delle tecnologie per l’aerospazio, la difesa, la sicurezza, i trasporti, le infrastrutture, l’energia e l’ambiente. Qualche giorno fa, infatti, il giudice del tribunale capitolino Marco Genna ha nominato Flavio Quojanni commissario dell’azienda, ammessa al concordato misto convocando i creditori l’11 gennaio del 2024 per l’esame dello stato passivo. Aster controllata da Aster Holding del presidente Stefano Sorge è partecipata fra gli altri da Lazio Innova (veicolo della Regione Lazio e della Camera di Commercio di Roma) e da Marzotto Venture di Nicolò Marzotto, dell’omonima dinastia tessile. Il ricorso presentato ai giudici per conto dell’azienda dagli avvocati Domenico Porraro e Luigi Principato, spiega che Aster aveva affittato il ramo d’azienda “tecnologie”, il cui valore era stato stimato in 2 milioni di euro, a una “sister company” denominata Aster Tec, al canone di 240mila uro. Aster fino al 2010 ha operato come business unit del gruppo multinazionale francese Assystem, poi è divenuta una società per azioni indipendente a seguito del management-buy-out effettuato dall’attuale management. Due anni dopo ha lanciato un primo round di venture capital per avviare il percorso di internazionalizzazione verso i mercati del Golfo e del Medio Oriente e nel 2016 c’è stato un secondo round.