L’altro Caltagirone in chiaroscuro.
L’ anno dell’uscita dalla pandemia ma anche quello della difficoltà dei mercati finanziari ha segnato in modo diverso i conti di Fonte, holding del costruttore romano Leonardo Caltagirone, fratello minore del più noto Francesco Gaetano. La cassaforte, che raggruppa oltre una trentina di società operanti nella costruzione e vendita di immobili, presenta a fine 2022 una perdita consolidata di quasi 10 milioni di euro peggiore del passivo di 6,2 milioni del precedente esercizio, ma il valore della produzione è salito anno su anno da 36 a 52,6 milioni. C’è da osservare il conto economico è stato appesantito da rettifiche di valore di attività finanziarie per oltre 10 milioni (e ciò conseguentemente all’azzeramento della voce “altri titoli” che nel 2021 era pari a circa 45 milioni) mentre il risultato della gestione caratteristica, al netto degli oneri finanziari, presenta il segno positivo. La crescita dei ricavi deriva dal business model che ha puntato sugli affitti residenziali, che hanno raggiunto alcuni picchi specialmente a Milano e stanno avendo ottimi risultati a Roma. Fonte conta su un attivo 1,2 miliardi (210 milioni di terreni, fabbricati e lavori in corso per 618 milioni e rimanenze per 220,5 milioni oltre a 113 milioni di crediti) e un patrimonio netto di 221 milioni.
