Italian Search Fund al capolinea.

Una lunga lista di “vip” del mondo finanziario compone il libro soci di Italian Search Fund (ISF), il primo search fund italiano lanciato due anni fa da Maikol Borsetti, in collaborazione con Private Equity Partners (PEP) di Fabio Sattin e Giovanni Campolo, che però è stato messo in liquidazione. Poche settimane fa, infatti, a Milano nello studio notarile Chiantini-Mariconda s’è presentato lo stesso Borsetti per guidare quale amministratore unico un’assemblea dei soci alla quale erano presenti azionisti portatori dell’87,5% del capitale. La riunione ha dapprima approvato il bilancio 2021 chiuso con zero ricavi ma la società nei due anni di vita ha accumulato perdite per 300mila euro. Poi è stata proposta e votata all’unanimità la liquidazione per “la sopravvenuta difficoltà – si legge nel verbale – di conseguire l’oggetto sociale” e Borsetti è stato nominato liquidatore. Tra i soci di ISF quasi tutti con quote del 6,25% oltre a Borsetti e PEP figurano Eugenio Ceresole (senior banker di Fineco), Guido Banti (senior banker di Credit Suisse), Paolo Braghieri (consigliere di Anima Holding), Giancarlo Aliberti (partner di Apax), Gianmaria Tondato da Ruos (ex a.d. di Autogrill), Roberto Italia e Edoardo Subert di Space Holding, la Rpl Holding di Paolo Basilico (fondatore di Kairos) e Gianluca Andena (ex amministratore delegato di Permira in Italia). Prima di lanciare ISF, Borsetti è stato senior consultant in Deloitte e Bain & Company e vice president di AlixPartners. Il fondo puntava a investire in una piccola-media impresa sana, “mission” evidentemente non riuscita.