De Benedetti soffre l’anno nero.

Il pessimo 2022 dei mercati finanziari ha colpito i numeri di Pyxis Investmens Strategies (Pis), il principale veicolo inglese di Carlo De Benedetti che investe in fondi hedge, veicoli di private equity e altri strumenti finanziari speculativi. La società, infatti, dotata di un attivo di 315,4 milioni di euro e un patrimonio netto di 314,4 milioni, ha realizzato entrate diminuite anno su anno da 45,3 milioni a 8,1 milioni e pur se l’effetto cambio positivo è salito da 13,2 milioni a 4,6 milioni, l’utile ante compensazione dei soci s’è più che dimezzato da 58,3 milioni a 22,6 milioni e l’utile netto è crollato da 54,5 milioni a 18 milioni. Pis, con liquidità per 10,4 milioni e impegni di investimento per 48,2 milioni, ha il supporto tecnico della svizzera Planven Investments, il private equity guidato da Giovanni Canetta Roeder, già presidente fra l’altro della ex quotata M&C dell’Ingegnere e oggi nel consiglio d’amministrazione di Editoriale Domani. Pis controlla poi due società americane, la Rosemar Trading e la Astacus in carico rispettivamente a 26 milioni e 16,6 milioni: la prima nel 2022 ha segnato un utile di 11 milioni di dollari mentre il profitto della seconda è stato di 398mila dollari. La società detiene inoltre il 16,61% del veicolo italiano Ma.Cri. cui s’è aggiunto qualche settimana fa il 46,5% rilevato per oltre 8 milioni proprio da Planven Investments mentre la quota residua è della Bootes di Rosario Bifulco: Ma.Cri. possiede il 70% della società di diagnostica Impact Lab. Fidelis Alternative Strategies (Fas), la più piccola società inglese di De Benedetti che opera sempre negli investimenti in fondi alternativi con asset per 3,1 milioni, nel 2022 ha registrato una perdita salita anno su anno da 352mila euro a 506mila euro. Fas controlla poi la lussemburghese Sunbee, in carico a 3 milioni che a sua volta detiene la francese Fidefrance.