Hydrogomma non riesce a salvarsi.

La bresciana Luxor e l’inglese Hydraflex erano interessata a rilevare la monzese Hydrogomma che produce e commercializza tubi flessibili e raccordi per applicazioni idrotermosanitarie. Ma pochi giorni fa il tribunale di Monza con il giudice delegato Alessandro Longobardi ha decretato invece la liquidazione della società nominandone curatore Luca Brivio e convocando i creditori il 21 maggio per l’esame dello stato passivo. In effetti lo steso tribunale lo scorso 12 dicembre aveva dato 60 giorni di tempo all’azienda per presentare un piano di concordato che però non è arrivato e ciò dopo che il 2022 s’era chiuso con ricavi per circa 10 milioni di euro ma con una perdita di ben 7 milioni, dovuta all’aumento dei prezzi dele materie prime, dell’energia e dei costi di produzione, che aveva portato il patrimonio netto in negativo per 5 milioni a fronte di quasi 10 milioni di debiti. Hydrogomma è controllata dalla Cisalpina Investment Holding di Cesare Lorini e dallo scorso ottobre è presieduta dal commercialista Ruben Vertemati. Il collegio sindacale di Hydrogomma ha rilevato che “il bilancio 2022 non fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria, dei risultato economico e dei flussi di cassa”.