Bolfo: ricavi dimezzati, più utili.
Ricavi quasi dimezzati grazie al calo dei prezzi dell’energia, dell’acciaio e dei volumi oggetto di spedizione via cargo ma utile in progresso per i business del grande gruppo di Bruno Bolfo. E’ stato infatti appena depositato in Lussemburgo il bilancio consolidato chiuso a settembre scorso di Duferco Participations Holding (Dph), principale controllata che l’imprenditore detiene attraverso la cassaforte Btb Holding Investments anch’essa basata nel Granducato. Dph ha archiviato l’esercizio con un utile di 450 milioni di dollari in salita del 17% dai 385 milioni del bilancio precedente, a fronte di un fatturato calato anno su anno da 45,7 miliardi a 27,6 miliardi. L’indebitamento lordo è rimasto in linea a 765 milioni (738 milioni nel precedente esercizio), mentre è migliorata la liquidità da 796 milioni a 867 milioni tanto che s’è verificata la seconda posizione finanziaria netta positiva consecutiva nella storia del gruppo. Sul totale di attivo di 3,8 miliardi, i profitti sono derivati per 275,8 milioni (86,7 milioni nell’esercizio precedente) dal business dell’energia della subholding Dxt International attraverso la brasiliana Matrix Energy Trading (10,5 milioni) e l’italiana Duferco Energia (116,8 milioni) e per 25,5 milioni (41 milioni nell’esercizio precedente) dallo shipping del 50% di Nova Marine Holding (jointventure col gruppo Romeo). In calo, come detto, i profitti del comparto dell’acciaio, il cui utile è diminuito anno su anno da 135,3 milioni a 13 milioni iniziando dalla minore redditività di 19 milioni dell’italiana Duferco Travi e Profilati (99,4 milioni nell’esercizio precedente) per arrivare alla perdita di 9 milioni della francese Morel Group fino al mini utile di un milione della danese Duferco Danish Steel che l’anno prima aveva guadagnato 24 milioni circa. Sempre nel settore siderurgico del gruppo di Bolfo, negativa anche la performance di Duferco International Trading Holding (nel cui capitale è presente la cinese Hebsteel col 5,3%) il cui utile è stato di soli 3,7 milioni rispetto a quello di 30 milioni del precedente esercizio. La relazione sulla gestione a proposito del 2024 sottolinea il prosieguo dei buoni risultati dello shipping e delle persistenti difficoltà dell’acciaio i cui prezzi però sembrano aver raggiunto i minimi, evidenziando quindi un potenziale upside.
