Piatto ricco in autostrada.
Piatto ricco per Cassa Depositi e Prestiti e i fondi di private equity Blackstone e Macquarie che nel 2022 hanno rilevato per 8,4 miliardi di euro (valore comprensivo dei ristori) Autostrade per l’Italia (Aspi) dalla Atlantia dei Benetton. Qualche giorno fa, infatti, s’è tenuto l’assemblea degli azionisti di Holding Reti Autostradali (Hra) che controlla Aspi all’88,06% per approvare il bilancio 2023 chiuso nell’ordinario con un utile quasi raddoppiato anno su anno a 1,19 miliardi dai 606,1milioni del precedente esercizio. Il profitto è stato intascato dai soci per 307 milioni a titolo di dividendo mentre i restanti 892,6 milioni sono finiti a riserva. Hra, di cui Elisabetta Oliveri è presidente e Roberto Tomasi amministratore delegato, ha chiuso nel 2023 anche il suo secondo bilancio consolidato con un utile di 205 milioni a fronte di ricavi operativi per oltre 4,3 miliardi in crescita del 36% sull’anno prima, costituiti per 3,8 miliardi da ricavi da pedaggio (+46%) migliorati sia per l’incremento del traffico sulla rete autostradale (3,6%) sia per l’incremento dell’1,59% delle tariffe riconosciuto ad Aspi e da 471 milioni di ricavi riferibili alle aree di servizio in calo del 12%. Significativa la crescita anno su anno dell’ebitda da 1,9 miliardi a oltre 2,3 miliardi. Gli altri azionisti di Aspi sono Silk Road Fund col 5% e con il 6,94% Appia Investments, veicolo partecipato da Allianz, Edf Invest e Dif.
