I Rocca dimagriscono in Ternium.

Nuovo abbattimento di capitale dopo quello del dicembre scorso per Ternium Investments (TI), uno dei bracci finanziari più importanti con cui opera la dinastia siderurgica italiana dei Rocca che nella catena di controllo parte dalla fondazione privata olandese Rocca & Partners Stichting e approda nel Granducato con la cassaforte San Faustin. Qualche settimana fa, infatti, davanti al notaio Martine Schaeffer la controllante quotata Ternium ha deciso di riacquistare oltre 225,7 milioni di azioni di TI di categoria B al prezzo di 2 dollari ciascuna per un ammontare complessivo di 451,4 milioni di euro, determinando così una riduzione del capitale a 2,97 miliardi dopo quella di 221,7 milioni varata nello scorso inverno. La subholding, alla quale oltre undici anni fa furono trasferiti asset consistenti per circa 9 miliardi dalla controllante Ternium, ha chiuso il bilancio 2023 con un utile progredito anno su anno da 603,1 a circa 696 milioni che s’è aggiunto ai 446,7 milioni di profitti portati a nuovo.