I 3 Illy si bevono quasi 34 milioni.
E’ di circa 12,7 milioni di euro la cedola che i tre rami della famiglia triestina Illy hanno incassato qualche settimana fa dopo l’approvazione del bilancio 2023 di Gruppo Illy, il primo esercizio che recepisce la scissione dello scorso anno con la quale l’11,5% delle azioni detenute nella controllata Illycaffè sono state assegnate in parti eguali a due newco facenti capo rispettivamente a Anna e Andrea Illy e il 95% di Polo del Gusto a una terza newco facente capo a Riccardo Illy. Il bilancio 2023 di Gruppo Illy (che oggi quindi detiene il 69% di Ilycaffè, partecipata anche dal fondo Rhone Capital, e il 2,5% di Polo del Gusto) s’è chiuso con un utile di 6,7 milioni rispetto a quello di 2,3 milioni del precedente esercizio e che è stato erogato quasi interamente ai soci come cedola e al quale sono stati aggiunti 2,14 milioni tratti dagli utili portati a nuovo e 3,8 milioni attinti dalle riserve. C’è da osservare che il consolidato 2023 di Gruppo Illy s’è chiuso con ricavi netti lievemente calati anno su anno da 664 a 621 milioni e un utile più che dimezzato da 34,8 a 15,1 milioni. Peraltro il profitto del 2022 beneficiava della plusvalenza di 28,1 milioni derivante dalla cessione del ramo d’azienda Mastrojanni (tenuta vinicola) a Francesco Illy, uscito dal capitale del gruppo del caffè. A latere dell’assemblea ordinaria per l’approvazione del bilancio i tre Illy hanno svolto anche un’assemblee straordinaria che ha deliberato alcune modifiche allo statuto ma, soprattutto, ha restituito ai soci 21 milioni tratti dalla riduzione di complessivi 100 milioni della riserva di rivalutazione (pari a 368,4 milioni a fine 2023), allocandone i restanti 79 milioni a riserva straordinaria liberamente distribuibile.
