Soffre l’acciaio di Feralpi.

Il difficile 2023 dell’industria siderurgica mondiale e italiana con calo della produzione e tensione sui prezzi s’è riflesso nei numeri da poco approvati del gruppo bresciano Feralpi Holding (Fh), presieduta da Giuseppe Pasini che ne è primo azionista con i fratelli Cesare e Giovanni e che aveva considerato una possibile quotazione, poi rinviata. Qualche settimana fa, infatti, l’assemblea dei soci di Fh ha deciso di riportare a nuovo l’utile ordinario del 2023 pari a circa 16 milioni di euro, in calo dai 24 milioni dell’esercizio precedente. Più significativi i numeri del bilancio consolidato di un gruppo, la cui principale controllata è Feralpi Siderurgica e con quasi mille900 addetti che nel 2023 ha visto ricavi netti in calo anno su anno da 2,4 a 1,7 miliardi con ebitda ed ebit diminuiti rispettivamente da 503,5 a 84,3 milioni e da 441,3 a circa 19 milioni chiudendo con un utile in significativo arretramento da 334,2 a 19 milioni.  Pasini nella relazione sulla gestione sottolinea che così come il bilancio 2022 era stato da record positivo (e questo spiega il progetto di ipo), l’anno scorso è stato da record negativo soprattutto a causa del rallentamento del mercato tedesco dove opera il gruppo. Fh ha comunque continuato a investire ma ciò ha comportato che la posizione finanziaria netta da positiva per 3,4 milioni sia diventata a debito per circa 35 milioni. “Per il 2024 – conclude la relazione – il management si attende risultati in linea con l’andamento del settore”.