I Toti “protetti” fino a novembre.

Il gruppo romano di costruzioni dei fratelli Claudio e Pierluigi Toti, attualmente in concordato, ha bisogno di essere “protetto” dai creditori per un altro anno. E’ questa infatti la richiesta avanzata al tribunale capitolina a firma dell’avvocato Serena Mangiapelo per conto di Pierluigi Mancuso amministratore unico della Silvano Toti Holding (STH), la “cassaforte” dei Toti in stato di procedura. Il tribunale aveva già concesso alla società le misure protettive dai creditori fino a al 5 luglio per dar tempo a STH di presentare il piano di concordato, depositato il 3 luglio scorso con la formula del concordato in continuità diretta. Così ora “per scongiurare che i creditori di STH – si legge nel ricorso – possano avviare o proseguire azioni esecutive di recupero del credito, è essenziale per la società richiedere l’applicazione di ulteriori misure di protezione”, la cui durata è stata quantificata appunto in un anno, il tempo massimo consentito e ciò “in modo di arrivare all’omologa del concordato”. Tra i creditori citati la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Blue Sgr con Unicredit, PwC, Intesa Sanpaolo e Bper. E pochi giorni fa il giudice romano Claudio Tedeschi accogliendo il ricorso di STH ha prorogato le misure protettive fino al 30 novembre prossimo.