La holding di Pirelli torna in utile.

I dividendi dalle gestioni patrimoniali e le plusvalenze da vendite di azioni effettuate dalle stesse gestioni fanno tornare l’utile in Finap, la cassaforte di Alberto Pirelli, fra l’altro azionista con il 3,2% di Camfin. Lo rivela il bilancio 2023 della società del figlio del defunto Leopoldo che nel capitale è presente direttamente coi figli Matteo e Nicolò mentre la maggioranza delle azioni è nelle mani di Exilles Trust srl che agisce come trustee di Alba Trust, il trust di famiglia. Il bilancio si è chiuso infatti con un utile di 630mila euro frutto di 521 mila euro di proventi finanziari, rispetto alla perdita di 41mila euro dell’esercizio precedente. Il profitto è stato tutto mandato a riserva determinando così un patrimonio netto di oltre 20 milioni. La quota di Camfin è rimasta invariata in carico a 6,6 milioni, valore di gran lunga inferiore ai 16,3 milioni della corrispondente frazione di patrimonio netto del gruppo presieduto da Marco Tronchetti Provera e proprietario del 22,8% di Pirelli. Le immobilizzazioni finanziarie di Finap sono salite anno su anno da 11 milioni a 11,4 milioni tra le quali quote del fondo Ape IV gestito da Assietta Private Equity (Ape) Sgr: Pirelli ha già investito nel fondo per un valore nominale di 3 milioni ma il valore di bilancio è 2,2 milioni corrispondente alla parte della quota già richiamata e versata. Finap, la cui liquidità anno su anno è calata da 2,2 milioni a 820mila euro e che detiene anche il 10% della PCoach (che si occupa di formazione il cui 90% è di Nicolò Pirelli), possiede anche altri titoli, fondi e azioni quotate tramite una gestione patrimoniale per un controvalore di 15,7 milioni e proprio da questa sono arrivati i citati proventi.