Beretta, mezzo centro in Lussemburgo.

Numeri in chiaroscuro per Upifra, holding lussemburghese della famiglia Beretta che controlla l’omonima azienda bresciana di Gardone Val Trompia produttrice di armi. Il bilancio consolidato del 2023, appena depositato (quello ordinario è stato invece depositato settimane fa) registra infatti ricavi in progresso anno su anno da 1,45 miliardi di euro a 1,59 miliardi (+10,06%), ma sulla redditività hanno inciso sia l’effetto cambi per un indebolimento del rapporto dollaro/euro sia una diminuzione del mix volumi/prodotti e così l’ebit è calato da 235 milioni a 148 milioni e l’utile s’è contratto da 136,4 a 88,3 milioni. Il contributo alle vendite è giunto perlopiù (1,58 miliardi) dalla controllata Beretta Holding, anch’essa basata nel Granducato, e che controlla l’italiana Beretta Industrie, con vendite realizzate per 656 milioni in Nord America e 756 milioni in Europa. Il bilancio rileva però che consolidando Ammotec Group, il principale gruppo europeo di produzione di munizioni leggere la cui acquisizione da parte di Beretta Holding s’è conclusa all’inizio dello scorso anno, i ricavi pro-forma sarebbero saliti a 1,72 miliardi. Nella nota integrativa si spiega che il gruppo, che occupa 6mila 456 addetti, prevede un buon livello di fatturato per il bilancio 2024 trainato da una domanda ancora buona nel Nord America con nuovi ordini nei settori difesa e sicurezza. Upifra, il cui acronimo sta per le iniziali del padre Ugo Gussalli Beretta e dei suoi due figli Pietro e Franco, conta un totale di attivi di 2,2 miliardi. La capogruppo nel Granducato dei Beretta detiene, oltre all’immobiliare bresciana Arce Gestioni e a una quota del 20% della svizzera Casaforte (il più grande gruppo di depositi self-service) anche Upifra Agricole che possiede le cinque aziende agricole italiane (tra le quali Colle Funaro, Fortemasso, Castello di Radda e Weingut Steinhaus) vocate alla produzione di olio e vino cui s’a aggiunta recentemente la controllata al 78% denominata Fabio Motta, lanciata con l’omonimo enologo a Castagneto Carducci e un investimento di 5 milioni per produrre vino nella zona di Bolgheri.