Fallita l’Antica Tipografia.
Cala il sipario sulla romana Antica Tipografia dal 1876 (At). Qualche giorno fa, infatti, Barbara Perna giudice delegato del tribunale capitolino ha dichiarato il fallimento dell’azienda nominando Massimo Marchetta quale curatore e convocando i creditori il 27 febbraio del prossimo anno per l’esame dello stato passivo. At, di proprietà di Guglielmo Nardulli, proprietario anche del 90% di Bardi Edizioni, ha chiuso il bilancio del 2023 con perdite per 5,4 milioni di euro che hanno portato il patrimonio netto in negativo per 3,6 milioni e debiti per 4,8 milioni a fronte di ricavi per circa un milione rispetto ai 2,1 milioni dell’anno prima. A maggio del 2022, peraltro, l’azienda aveva presentato al tribunale domanda di concordato preventivo ma il tribunale ha dichiarato l’ultima proposta di concordato, modificata rispetto alla prima già bocciata, “peggiorativa per la massa dei creditori” perché “l’apporto della liquidità derivante dalla prosecuzione dell’attività d’impresa è assolutamente esiguo e incerto” visto che nei 5 anni del piano di concordato la società prevedeva di realizzare flussi di cassa per soli 65mila euro. Inoltre l’attivo concordatario dagli oltre 2 milioni della prima proposta è diminuito a 1,2 milioni mentre il passivo è salito da 3,5 a 3,8 milioni. Inevitabile, quindi, la bocciatura del secondo piano di concordato e la dichiarazione di fallimento di un’azienda nata nel 1876 col nome di Forzani e C. Tipografia del Senato, società il cui maggiore azionista era il commendator Paolo Bondesio, referendario alla Corte dei Conti, il quale seguì le sorti della capitale da Torino a Firenze e infine a Roma.
