Il conto salato dell’ex Ilva.
Mentre i commissari dell’ex Ilva cercano da potenziali acquirenti nuove offerte per lo stabilimento siderurgico di Taranto che sia avvicinino alla loro richiesta di 1,5 miliardi di euro, arriva un conto salatissimo per ArcelorMittal, il gruppo siderurgico indiano attualmente proprietario dell’impianto. Qualche settimana fa, infatti a Milano davanti al notaio Matteo Farassino s’è presentato Marcelo Castro de Mendonca quale consigliere di ArcelorMittal Italy Holding (Amih) per guidare un’assemblea straordinaria degli azionisti che ha deliberato la riduzione del capitale per copertura perdite.
Alla riunione era presente l’intero capitale rappresentato dalla lussemburghese ArcelorMittal che ha il 62% e dal restante 38% in mano alla AM Global Holding, anch’essa basata nel Granducato. Castro de Mendonca ha verbalizzato che la società ha maturato perdite nell’ultimo quadriennio: 56,5 milioni nel 2020, 52 milioni un anno dopo, 49,1 milioni nel 2022 e oltre 1,6 miliardi un anno dopo. La perdita del 2023 è stata rinviata a nuovo, in attesa di una più ponderata valutazione della situazione del mercato, in quanto inferiore alle riserve pari a 1,65 miliardi. Al 30 settembre scorsi, però, s’è evidenziato un mini utile di 3,98 milioni. Ciò detto la principale controllata Acciaierie d’Italia Holding è stata dichiarata insolvente nello scorso ottobre, ai fini della sua “attrazione” nella procedura di amministrazione straordinaria della controllata Acciaierie d’Italia, l’azienda di fatto proprietario dell’ex Ilva.
Così, pur in assenza di obblighi di legge e nonostante il piccolo utile dei primi 9 mesi dello scorso anno, i soci di Amih hanno deliberato di coprire le perdite, nonostante queste avrebbero potuto ancora godere del regime legislativo di sospensione, “al fine di dare maggiore trasparenza alla situazione patrimoniale della società”. Così l’assemblea ha deciso di coprire il totale di oltre 1,7 miliardi di perdite mediante uso delle riserve e altresì riducendo il capitale da 161,2 a 28,6 milioni.
