Carraro e i 26 milioni indiani.
Il buon affare della recente quotazione sulla borsa indiana di Carraro si riflette con un assegno di 26 milioni di euro nelle tasche di Enrico Carraro e del fratello Tomaso, proprietari tramite la holding Finaid (presieduta da Mario Carraro, padre di Enrico e Tomaso) del gruppo di macchine industriali di Campodarsego. E’ stato infatti appena depositato il progetto di scissione parziale proporzionale della Carraro International a favore della controllante Carraro spa e per trasferire ad essa 26 milioni. “La scissione – si legge infatti nel progetto – si inscrive a valle del completamento del processo di quotazione perfezionato il 30 dicembre 2024 alla borsa di Mumbai (India) dei titoli di Carraro India Limited, controllata da Carraro International”. “Al fine di incrementare la patrimonializzazione di Carraro spa, infatti, oltre che in vista di una possibile successiva distribuzione di parte della riserva ricevuta da quest’ultima a favore dei propri azionisti, si ritiene che sia nel maggior interesse del gruppo che una consistente somma ricevuta dall’ipo entri il prima possibile nella disponibilità della capogruppo, quale componente patrimoniale a immediata disposizione”. Tecnicamente la scissa separa dal patrimonio a favore della beneficiaria una parte delle disponibilità liquide, 26 milioni appunto. Tale somma “rappresentava per la scissa un’eccedenza di cassa rispetto alle attività da svolgere e alle effettive esigenze gestionali, non prevendendosi alcun investimento che nel breve/medio termine ne giustificherebbe il mantenimento in essa”.
