Tronchetti torna in nero.

Passa dal rosso al nero il risultato di Camfin che presieduta e controllata dalla Mtp di Marco Tronchetti Provera è a monte della catena di controllo di Pirelli di cui detiene direttamente il 14,82% e indirettamente – tramite la controllata Camfin Alternative Assets – il 7,88%, per una quota complessiva pari al 22,7% del capitale. Alle quote in Pirelli detenute da Camfin e Camfin Alternative Assets, si somma il 3,68% di Pirelli detenuto da Longmarch Holding anch’essa controllata da Tronchetti Provera per una partecipazione complessiva in Pirelli del gruppo che fa capo all’imprenditore pari al 26,38% del capitale. E’ stato infatti appena depositato il bilancio ordinario di Camfin chiuso alla fine dello scorso agosto con un utile di 10,5 milioni di euro rispetto alla perdita di 19,3 milioni segnata nel precedente esercizio. L’assemblea degli azionisti di qualche settimana fa svoltasi sotto la guida del vicepresidente Giovanni Tronchetti Provera (figlio di Marco) ha deliberato, una volta approvato il bilancio, di distribuire ai soci l’intero profitto quale dividendo. Azionisti di Camfin sono la Mtp col 55,7% dei diritti di voto, seguita dalla Longmarch Holding (partecipata dalla famiglia cinese Niu) col 20,29%, Unicredit (15,82%) e Intesa Sanpaolo (8,53%). Il bilancio pur risentendo di oneri finanziari saliti anno su anno da 8,8 a 11,6 milioni, ha beneficiato di 28 milioni di dividendi proventi dalla quota in Pirelli e soprattutto dell’assenza di oneri di regolazione sugli strumenti derivati che nel precedente esercizio avevano pesato per 36,5 milioni. Se il valore di carico della quota in Pirelli è rimasto immutato a 651,9 milioni, quello nella controllata Camfin Alternative Assets è invece salito da 22,5 a 46 milioni per via del saldo tra aumento di capitale (17,2 milioni), versamento in conto capitale (11,6 milioni), incasso di riserve (3,5 milioni) e svalutazioni (2,1 milioni)). Tra le altre attività finanziarie figurano 1,4 milioni di Btp mentre la liquidità è di 32,7 milioni e il debito verso banche è pari a 241,8 milioni a fronte di un patrimonio netto di circa 490 milioni.