Le piante Masterplant soffrono.
Masterplant Group (Mg), importante gruppo di florovivaistica basato a Porto Viro (Rovigo) ha tempo fino alla fine di giugno, assieme alla sua principale controllata Masterplant Italia Agricola (Mia) attiva con 3 stabilimenti, per presentare un piano di concordato. Qualche giorno fa, infatti, Benedetta Barbera giudice delegato del tribunale di Rovigo ha ammesso le due aziende al procedimento unitario di composizione della crisi, concedendo 70 giorni di protezione dalle misure dei creditori che avevano già attivato 40 decreti ingiuntivi e anche un’istanza di liquidazione. Le due aziende hanno così visto accolto i ricorsi presentati per loro conto dallo studio legale Gianni Origoni. Mg è controllata al 100% da Filippo Boscolo ma il 100% del capitale è stato dato in pegno al fondo RiverRock che nel 2022 sottoscrisse un prestito obbligazionario di 2,5 milioni di euro (a un tasso d’interesse del 6,5%) emesso dall’azienda per consentirle di acquisire il ramo d’azienda di Parma Vivai relativo alla coltivazione mista di piante agricole, fiori e prodotti da vivaio, oltre che al commercio al dettaglio di piante, fiori e attrezzature da giardinaggio. “Una delle principali cause della crisi di Mia – si legge nel ricorso – è rinvenibile in un uso non del tutto equilibrato della leva finanziaria per sostenere i significativi investimenti”. Mia nel 2023 a fronte di ricavi per 9 milioni di euro ha perso 930mila euro per effetto della fornitura di imballaggi difettosi, contestati da parte dei clienti e così nello stesso anno l’ebitda è stato di soli 567mila euro (a fronte degli 1,7 milioni previsti), margine insufficiente per remunerare gli oneri finanziari sul bond e ha visto anche revocati i fidi a breve da parte delle banche. Di qui la richiesta della procedura.
