Camozzi Group, bis del bond.

Rafforzamento patrimoniale per Camozzi Group (Cg), con sede legale a Milano ma cuore bresciano, che produce componenti e sistemi per l’automazione industriale e opera nei settori delle macchine utensili, delle macchine tessili e nella lavorazione e trattamento delle materie prime attraverso un processo di digitalizzazione avanzato. Qualche giorno fa, infatti, a Brescia davanti al notaio Francesco Ambrosini è comparso Lodovico Camozzi, presidente di Cg, per guidare un consiglio d’amministrazione al quale erano presenti tutti i consiglieri Giovanni, Luigi, Mario e Marco Camozzi. Il board ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario non convertibile denominato “Camozzi Group 2022-2028” per un ammontare di 3,64 milioni di euro. L’emissione sarà di 3,64 milioni di titoli obbligazionari ciascuno del valore nominale di un euro e il tasso d’interesse verrà pagato in rate semestrali posticipate, la cui ultima scadenza sarà l’1 aprile del 2028, per una cedola annua del 3,5%. Il nuovo bond subentra a quello, di pari durata e di pari interesse, emesso nel 2022 e rimborsato pochi giorni fa. Camozzi Group ha chiuso il 2023, raggiungendo e superando il traguardo del 60° di attività industriale, con ricavi consolidati pari a 560 milioni, in aumento del 5% rispetto ai 534 milioni del 2022. I ricavi esteri sono stati il 76% del totale, mentre l’Italia da sola il 24%. L’ebitda è stato pari 105 milioni rispetto ai 93 del 2022 (+13%) mentre l’utile netto ha raggiunto 37 milioni, in aumento del 6% rispetto ai 35 del 2022. Cg è controllato dalla Lag International, la holding lussemburghese dei Camozzi, che ha appena depositato il bilancio del 2023 chiuso con un utile di 673mila euro e la quota in Cg è rimasta iscritta a 102 milioni.