Pessina chiude una lussemburghese.
A trent’anni dalla sua costituzione Stefano Pessina, già maggiore azionista e manager del colosso statunitense della distribuzione farmaceutica Walgreens Boots Alliance recentemente ceduto al private equity Sycamore Partners, fa consequenzialmente scomparire una delle sue due holding lussemburghesi e accorcia la catena di controllo. Qualche giorno fa, infatti, nel Granducato davanti al notaio Marc Elvinger s’è presentato un procuratore della NewCip II, l’altra cassaforte lussemburghese di Pessina, in quanto socio unico della Alliance Santé Participations (Asp), costituita nel 1995. La controllante ha deciso lo scioglimento della controllata che ha un capitale di 30 milioni di euro costituito da 195mila 380 azioni prive di valore nominale. Nel 2023 Asp, che vedeva presente nel consiglio d’amministrazione anche Ornella Barra, partner di Pessina nella vita e nel business, aveva registrato un utile di 181,1 milioni di euro, in calo dai 184,6 milioni dell’esercizio precedente. L’intero profitto era stato riportato a nuovo facendo salire tale voce a oltre 7,3 miliardi e tuttavia l’anno prima i soci si remunerarono con una cedola di 200 milioni. Nel 2023 l’indebitamento della holding era diminuito anno su anno da 61,1 milioni a 51 milioni a fronte di asset rimasti invariati a 7,5 miliardi. Nello stesso anno New Cip II, che ha un capitale di 1,2 miliardi, ha chiuso il terzo bilancio con una utile di 24,5 milioni, riportato a nuovo con perdite pregresse di 76,4 milioni, a fronte di asset pari a 8,1 miliardi.
