Peggiora il vecchio cuore Fiat.

Peggiora il vecchio “cuore italiano” di Fiat, oggi Stellantis Europe Spa (SE). Qualche settimana fa, infatti, in teleconferenza presso la sede torinese di Corso Agnelli al civico 200 s’è riunita l’assemblea degli azionisti di SE, interamente controllata da Stellantis Nv e di cui Davide Mele è presidente e Jean-Philippe Imparato amministratore delegato. L’assemblea ha approvato il bilancio 2024 chiuso con un disavanzo di 311,5 milioni di euro che è stato interamente ripianato attingendo parzialmente alla “riserva utili portati a nuovo” che s’è così ridotta a 184,3 milioni. La perdita dello scorso anno arriva dopo che l’esercizio precedente s’era chiuso con un piccolo utile di 2,7 milioni e deriva da un calo del fatturato anno su anno da 29,1 miliardi a 22,5 miliardi ma soprattutto da una secca contrazione dei proventi da partecipazioni pari a 406 milioni rispetto agli 1,9 miliardi incassati mel 2023. Questo calo è dovuto al venir meno dei 550 milioni di cedola che nel 2023 aveva assicurato la quota del 50% in Fca Bank, partecipazione interamente ceduta lo scorso anno al socio Crédit Agricole mentre è stata di 75 milioni la plusvalenza realizzata dalla vendita infragruppo di FCA Spain a Stellantis Espana. Nel 2024 SE ha proseguito il processo di riorganizzazione operando l’insourcing dei rami d’azienda Real Estate e Facility Industrial & Property, fondendo la controllata Plastic Components and Modules Automotive, vendendo alla Leapmotor International Bv il 100% della New Business 4ì37 e acquistando da Comau il 100% di Comau Deutschland.  Il brusco decremento dei volumi di vendita è dovuto al calo dell’automotive, tanto che le auto prodotte sono scese a 479mila 938 (-272mila 298 rispetto al 2023), calo principalmente legato alla transizione elettrica e così pure l’organico è sceso anno su anno da 34mila 844 addetti a 32mila 600 addetti.