Ferrarelle meno frizzante.
Ricavi in crescita ma utile quasi dimezzato per la Lgr Holding dell’imprenditore napoletano Carlo Pontecorvo, patron di Ferrarelle, a capo di un gruppo dove lavorano oltre 430 persone. Il bilancio consolidato del 2024 della sua cassaforte, infatti, si è chiuso con un utile di 7,1 milioni di euro rispetto a quello di 13,1 milioni del precedente esercizio mentre i ricavi anno su anno sono progrediti da 238,2 milioni a 248,1 in gran parte rappresentati da Ferrarelle. Per contro anno su anno ebitda ed ebit si sono limati rispettivamente da 26,8 milioni a 25 milioni e da 15,4 milioni a 11,1 milioni: ciò è stato dovuto al combinato disposto dell’aumento di 6,8 dei costi di produzione e quello di 4,7 milioni del costo del lavoro. La holding ha un patrimonio netto consolidato di 58,6 milioni e il bilancio ordinario s’è chiuso con un utile di 4,1 milioni rispetto a quello di 13,2 milioni, del 2023 interamente accantonato. Nella capogruppo di Pontecorvo note “amare” sono arrivate anche dalla controllata Amedei che produce cioccolato e che ha chiuso il 2024 in perdita per 780mila euro, peggio del passivo di 295mila euro dell’anno prima. Per quest’anno Pontecorvo prevede una crescita dei volumi di vendita di Ferrarelle del solo 0,3% e del fatturato netto del 5,2% ottenendo così “un risultato positivo pur se in contrazione rispetto a quello appena chiuso”. Nel portafoglio della holding ci sono anche tre quote di private equity (il 2,38% di Hat Sicaf, il 10% di Dlc4 e lo 0,35% di White Bridge III) e il 5,6% dell’editrice La Nave di Teseo.
