Malacalza in chiaroscuro.

Note in chiaroscuro per i Malacalza, la famiglia genovese di cui Vittorio è il patron e i cui figli Davide e Mattia sono alla guida delle società finanziarie e industriali. Qualche giorno fa, infatti, è stato approvato il bilancio del 2024 di Malacalza Investimenti (MI) partecipata da Mattia per il 48%, per un altro 48% da Hofima (la holding di famiglia) e per il restante 4% da Vittorio Malacalza. MI ha finalmente chiuso un bilancio in utile per 24,8 milioni di euro andato però a ripianare una minima parte delle ingenti perdite pari a 411 milioni accumulate negli anni precedenti a causa dello sfortunato investimento in Banca Carige dopo il quale i Malacalza hanno sviluppato un lungo contenzioso che ha riguardato anche la Bce, Cassa Centrale Banca, il Fondo Interbancario e Bper. Nel 2018, infatti, i Malacalza risultavano primi azionisti della banca con una quota del 27,5%, prima del commissariamento deciso dalla Bce l’anno dopo. L’utile di MI deriva dai 28,6 milioni di sopravvenienza attiva frutto del risarcimento conseguito in uno dei tanti procedimenti avviati. Il business industriale della famiglia genovese è invece concentrato in Asg Superconductors, presieduta da Davide Malcalza, di cui Hofima ha il 50% e l’altra metà è della lussemburghese Luleo, sempre dei Malacalza. Il bilancio del 2024 di Asg Superconductors si è chiuso però con ricavi in calo anno su anno da 46 milioni a 41,4 milioni è l’utile è diminuito da 572mila euro a 292mila euro. Il profitto è stato tutto riportato a nuovo anche se nello stato patrimoniale figurano perdite non ripianate per oltre 42 milioni.