Barbetti, utile di cemento.

L’aumento dei volumi di vendita da una parte e il calo dei prezzi dell’energia dall’altra hanno beneficiato i numeri della umbra Cementerie Aldo Barbetti, uno dei più importanti produttori medi nazionali di cemento e calcestruzzo, presieduto da Giovanni Barbetti che lo controlla con gli altri rami della sua famiglia e che impiega 496 addetti. Qualche giorno fa, infatti, s’è riunita l’assemblea dei soci, di cui il primo con il 33,7% è la Angelo Barbetti srl di Giovanni, per approvare il bilancio del 2024 che nell’ordinario s’è chiuso con un utile in lieve aumento anno su anno da 23 milioni di euro a 23,7 milioni tanto che il dividendo erogato ai soci è rimasto invariato 5 milioni. L’utile nel consolidato è diminuito lievemente da 32,1 milioni a 29,1 milioni. I ricavi anno su anno sono progrediti del 5,2% circa da 174,4 milioni a 183,5 milioni per effetto del positivo andamento dei prezzi di vendita e dei volumi, anche se ebitda ed ebit sono calati rispettivamente da 60,6 milioni a 58 milioni e da 46,5 milioni a 42 milioni. La nota integrativa ricorda che nel primo quadrimestre di quest’anno la capogruppo ha visto i volumi di vendita e i ricavi netti “lievemente in incremento rispetto all’anno precedente, determinando così una crescita del fatturato”. Con un patrimonio netto di gruppo salito anno su anno da 160,2 milioni a 187,8 milioni, Cementerie Aldo Barbetti vede fra i debiti residuare 35 milioni di un finanziamento di 150 milioni ricevuto da Mediobanca che nel 2007-2008 finanziò i Barbetti per l’acquisizione della turca Cimko Cimento. Il finanziamento ha visto finora rispettati tutti i covenant da parte del gruppo.