Utili non da Drago.

Crolla l’utile di Blu Acquario Prima (BAP), la cassaforte di famiglia con cui Marco Drago, presidente emerito di De Agostini, investe i flussi milionari di dividendi che ogni anno salgono verso gli azionisti dalla conglomerata di Novara, principalmente dal 16,6% di B&D Holding e dal 16,5% della management company Investendo Tre, oltre che da una quota in San Faustin, la cassaforte lussemburghese dei Rocca a monte di Tenaris. Qualche settimana fa, infatti, a Milano s’è riunita l’assemblea dei soci che presieduta dallo stesso Drago ha deliberato di destinare a riserva l’intero utile del 2024 pari a 7,1 milioni di euro che si confronta con quello di 24,1 milioni del precedente esercizio. Azionisti di BAP sono sei società semplici (Andromeda Prima e seconda, Sirio Prima e Seconda, Vega Prima e Seconda) ciascuna titolare del 16,6% e che fanno riferimento a Drago e ai suoi due figli Enrico e Nicola. Il bilancio rivela un attivo di 409 milioni, un patrimonio netto di 256 milioni e debiti per 148 milioni. Il crollo dell’utile è dovuto al calo anno su anno dei proventi da partecipazioni (da 38,3 milioni a 16,3 milioni) cui si sommano 14 milioni di svalutazioni. Fra le altre partecipazioni più recenti l’1,5% di Harcos capital partners, veicoli di investimenti fondato da Marco Costaguta specializzato nell’acquisizione di quote di maggioranza di small-cap italiane tramite appositi club deal che raggruppano imprenditori con esperienza di holding e family office. BAP ha poi investito nel 23% di Gravtech, che produce macchine per la stampa e la legatoria e nel 3,6% di Purelabs, polo d’aggregazione di centri diagnostici polispecialistici.