Il Brebemi bond.
Brebemi, l’autostrada Milano-Brescia ancora in perdita, si affida al mercato per rifinanziare il suo debito bancario. Qualche giorno fa, infatti, a Milano davanti al notaio Giovannella Condò si è presentato Francesco Bettoni che nella sua qualità di presidente ha guidato un’assemblea straordinaria di Società di progetto Autostrada diretta Brescia Milano (“Brebemi”) per deliberare l’operazione di rifinanziamento. All’assemblea era presente il 98,9% del capitale, con la quota più significativa dell’81% in mano ad Autostrade Lombarde, seguita dal 7,4% di Impresa Pizzarotti. La riunione degli azionisti ha deciso come rifinanziare il debito di oltre 2 miliardi di euro suddiviso tra un finanziamento commerciale risalente al 2013 concesso da un pool di banche guidato da Intesa Sanpaolo e un finanziamento erogato nello stesso anno da Bei.
Per far ciò i soci hanno deciso di emettere un prestito obbligazionario di massimo 1,62 miliardi che verrà negoziato sul sistema Mtf, supportato da un ulteriore finanziamento in fase di definizione e dell’ammontare di 362 milioni, suddiviso in più linee (ivi inclusa una linea di credito per firma) concesso da un pool di istituti composto da Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Mps, Ubi Banca e Unicredit. Il prestito prevede obbligazioni di quattro classi: una senior secured con tasso variabile e scadenza nel 2038 per 15 milioni, una di stessa tipologia e scadenza ma a tasso fisso per 920 milioni, una zero coupon con scadenza nel 2042 per 540 milioni e una subordinated secured a tasso variabile e scadenza nel 2028 per i restanti 212 milioni. Le obbligazioni, con tagli da 200mila euro, avranno tassi compresi tra il 3,2% e il 6,75% e il prestito sarà assistito da garanze fra le quali il pegno sul 94% del capitale di Brebemi da costituirsi da parte di Autostrade Lombarde e altri soci. La società nel 2018 ha perso oltre 37 milioni dopo il disavanzo di 40 milioni dell’anno prima, anche se i ricavi da pedaggi sono aumentati anno su anno da 61,8 a 78,2 milioni e l’ebitda è progredito da 37,2 a 51 milioni.