Elef al capolinea.
Capolinea per la vicentina Elef, società di engineering fondata nel 1978 e che realizza impianti elettrici e meccanici, fra l’altro, per Autostrade per l’Italia (Atlantia) e Anas e con filiali operative ad Abu Dhabi e a Belgrado. Qualche giorno fa, infatti, Giuseppe Limitone, giudice delegato del tribunale del capoluogo veneto ha nominato Giovanni Sandrini curatore dell’azienda, che è stata dichiarata fallita dopo che un anno fa era stata ammessa dallo stesso tribunale alla procedura di concordato con riserva di presentazione di un accordo di ristrutturazione del debito. Elef guidata dall’amministratore unico Stefano Visentin, lavorava con commesse pluriennali, spesso con prerogativa di natura finanziaria che comportavano il disallineamento dei flussi in entrata rispetto a quelli in uscita. Ciò ha costretto la società a ricorrere in maniera sistemica al credito bancario, ma visto che alcuni clienti sono finiti in procedure concorsuali questo ha determinato la perdita di crediti per 8,5 milioni di euro. Inoltre il mercato di riferimento si è contratto tanto che i ricavi tra il 2014 e il 2018 sono crollati del 60% a 12,8 milioni accompagnati da una situazione di illiquidità e importanti perdite attestate a circa 25 milioni con un patrimonio netto di 9 milioni a fine del 2018 e debiti per 16 milioni. Il concordato contemplava la cessione di asset non strategici ed Elef aveva chiesto al tribunale di poter proseguire proprio le commesse di Autostrade per l’Italia e Anas. La procedura non è riuscita e ora è arrivato il fallimento: i creditori sono convocati il prossimo 9 giugno per la verifica dello stato passivo.