Patatine in pandemia.

L’anno pandemico non giova alle patatine San Carlo. Qualche giorno fa, infatti, l’assemblea dei soci della holding Unichips Finanziaria (Uf) presieduta dall’86enne patron Alberto Vitaloni ha archiviato i conti del gruppo alimentare chiusi nel 2020 con una perdita di un milione di euro rispetto all’utile di 4 milioni del precedente esercizio. Decisamente peggiorati anche i margini con ebitda ed ebit passati anno su anno, rispettivamente, da 35 a 27,1 milioni e da 10,2 a 4,8 milioni a fronte di un calo dei ricavi da 280 a 255 milioni (di cui il 5,2% realizzati all’estero) dovuto alla diminuzione delle vendite del canale “normal trade” in seguito alle restrizioni imposte per la pandemia. La società della famiglia Vitaloni, con 154 centri di distribuzione, mille 280 agenti di vendita e mille 212 furgoni per la consegna, ha visto la posizione finanziaria netta a debito peggiorare anno su anno da 133 a 151 milioni, aumento dovuto per 11 milioni alla prima applicazione del principio contabile Irfs16. Lo scorso anno il gruppo Unichips, che ha aperto nuovi finanziamenti a medio/lungo termine per 13 milioni, ha investito quasi 12 milioni per una nuova linea di produzione nello stabilimento di Trento e nell’ampliamento dell’impianto di Mantova. Il bilancio ordinario di Uf si è chiuso con un utile di 1,7 milioni, interamente accantonato, mentre i soci sono stati remunerati con circa mezzo milione attinto dalle riserve.