Bolfo, utili d’acciaio.
Risultati in eccezionale progresso per l’acciaio, l’energia e lo shipping del grande gruppo di Bruno Bolfo, nonostante il calo dei ricavi per l’impatto della pandemia. E’ stato infatti appena depositato in Lussemburgo il bilancio consolidato chiuso a settembre scorso di Duferco Participations Holding (Dph), principale controllata che l’imprenditore detiene attraverso la cassaforte Btb Holding Investments anch’essa basata nel Granducato. Dph ha archiviato l’esercizio con un utile di 445 milioni di dollari in crescita di ben il 300% dai 112 milioni del bilancio precedente, grazie alle vendite più che raddoppiate anno su anno del 21% da 11,7 a 25,1 miliardi. E anche se l’indebitamento netto è aumentato da 299 a 877 milioni, la liquidità è cresciuta da 315 a 612 milioni. Sul totale di attivo di 8,1 miliardi, i profitti sono derivati per 112 milioni (125 milioni nell’esercizio precedente) dal business dell’energia della subholding Dxt International attraverso l’inglese Grafton e la brasiliana Matrix Energy Trading e per 20,4 milioni dallo shipping del 50% di Nova Marine Holding (jointventure col gruppo Romeo) che l’anno scorso s’è alleata con August Bolden, una delle più vecchie compagnie tedesche del settore. In miglioramento anche i numeri del comparto dell’acciaio iniziando dall’utile di 14,3 milioni dell’italiana Duferdofin Nucor (da poco ridenominata Duferco Travi e Profilati dopo l’uscita dal capitale dell’americana Nucor), passando dal profitto di 11 milioni della francese Morel Group (in perdita per 4,4 milioni nel precedente esercizio) fino a alla danese Duferco Danish Steel che da un rosso di 5,1 milioni ha registrato un utile di 9,3 milioni. Sempre nel settore siderurgico del gruppo di Bolfo eccezionale la performance di Duferco International Trading Holding (nel cui capitale è presente la cinese Hebsteel col 5,3%) il cui utile è schizzato anno su anno da 15,6 a 254,8 milioni spinto dall’aumento dei prezzi dell’acciaio.