Bond Cdp, la guerra alza il tasso.
La guerra Russia-Ucraina e le conseguenti tensioni sui mercati finanziari costringono anche la ricca Cassa Depositi e Prestiti a pagare di più per indebitarsi. Qualche giorno fa, infatti, a Roma davanti al notaio Paolo Castellini s’è svolto un consiglio d’amministrazione di Cdp Reti, la controllata della Cassa che gestisce investimenti partecipativi in Snam (30,3%), Italgas (26%) e Terna (29,8%). La riunione è servita per modificare il tasso d’interesse del prestito obbligazionario di 750 milioni di euro della durata da 5 a 10 anni emesso a fine dello scorso gennaio (e quotato sulla borsa irlandese) per rimborsare un prestito di pari entità in scadenza alla fine del prossimo maggio. Alla riunione del consiglio erano presenti sia Giovanni Gorno Tempini sia Dario Scannapieco rispettivamente presidente e amministratore delegato sia della Cassa sia di Cdp Reti. Gorno Tempini ha verbalizzato che “a seguito dell’andamento non favorevole dei mercati il tasso d’interesse applicato al prestito emesso non risulta più attuale e pertanto occorre procedere all’individuazione di nuovi parametri”. E così il tasso fisso del prestito che originariamente era stato fissato non superiore a 1,2% per la durata a 5 anni e a 1,9% per quella da 5 a 10 anni è stato portato rispettivamente a 2,5% e 3%.