Metaenergia in liquidazione.
L’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas fa un’altra vittima fra gli operatori attivi sulle piattaforme del GME per fornire energia ai clienti finali tramite le reti di Terna, Snam Rete Gas e altri distributori. Qualche giorno fa, infatti, il giudice del tribunale di Roma Carmen Bifano ha nominato Paolo Carbone ausiliario nella procedura di concordato semplificato a cui è stata ammessa la società romana Metanergia, uno dei più importanti operatori del settore e di cui Massimo Leone è amministratore unico. Nel 2022 l’azienda controllata al 93% dalla holding lussemburghese Meta Lux che fa capo alla famiglia Molinari, aveva tentato un piano di risanamento ma i principali creditori (Agenzia delle Dogane, Agenzia delle Entrate, la E-Distribuzione di Enel e Shell) l’avevano bocciato e così ora si va al concordato semplificato “per cessione dei beni per la liquidazione del patrimonio”. La crisi, come spiega il ricorso presentato dall’avvocato Giampiero Belfiore per conto dell’azienda, è partita nel 2018 quando E-Distribuzione ha risolto il contratto di trasporto con Metaenergia, facendo crollare il valore dei ricavi che dai 784 milioni di euro di quell’anno sono scesi a 179 milioni l’anno dopo fino a precipitare a circa 50 milioni nel 2021. Così il conto economico fra il 2019 e il 2021 ha accumulato perdite per oltre 20 milioni. Circa la liquidazione il piano contempla un valore degli attivi di 142 milioni a fronte di 166 milioni di debiti verso fornitori e 94,4 milioni di debiti tributari