De Benedetti perde con gli hedge.

Il buon 2023 dei mercati finanziari non ha beneficiato i numeri di Pyxis Investment Strategies (Pis), il principale veicolo inglese di Carlo De Benedetti che investe in fondi hedge, veicoli di private equity e altri strumenti finanziari speculativi. La società, infatti, dotata di un attivo diminuito anno su anno da 315,4 a 276 milioni di euro e un patrimonio netto di 287,2 milioni, ha realizzato nel 2023 una perdita operativa di 13,5 milioni rispetto all’utile di 8,1 milioni del precedente esercizio tanto dall’utile ante compensazione dei soci di 22,6 milioni s’è passati a un segno negativo per 21,3 milioni e l’ultima riga è scivolata da un utile netto di 18 milioni a una perdita di 22,5 milioni. Pis ha comunque quasi triplicato la liquidità anno su anno da 10,4 a 31,2 milioni e impegni di investimento per 40,7 milioni, ha il supporto tecnico della svizzera Planven Investments, il private equity guidato da Giovanni Canetta Roeder, già presidente fra l’altro della ex quotata M&C dell’Ingegnere e da poco uscito dal consiglio d’amministrazione di Editoriale Domani. Pis controlla poi due società americane, la Rosemar Trading e la Astacus in carico rispettivamente a 25,5 milioni (valore quasi invariato) e 5,7 milioni rispetto ai 16,6 milioni del precedente esercizio: la prima nel 2023 ha perso 3,3 milioni di dollari (l’anno prima era in utile per 11 milioni di dollari) mentre il rosso della seconda è stato di 4 milioni di dollari. La società detiene inoltre il 62% del veicolo italiano Ma.Cri. che possiede il 70% della società di diagnostica Impact Lab. Migliori numeri arrivano da Fidelis Alternative Strategies (Fas), la più piccola società inglese di De Benedetti che opera sempre negli investimenti in fondi alternativi con asset per 3,1 milioni, nel 2023 è passata a un piccolo utile di 132mila euro dalla perdita di 506mila euro dell’esercizio precedente. Fas controlla poi la lussemburghese Sunbee, in carico a 2,5 milioni che a sua volta detiene la francese Fidefrance.