La lettera della madre di Coppola. E la mia risposta.
Oggi la Signora Francesca Garofalo, madre di Danilo Copola, ha scritto a Roberto D’Agostino, editore e direttore del sito Dagospia che ieri aveva ripreso il mio precedente post.
Di seguito pubblico integralmente la sua lettera. E la mia risposta.
Gentile Roberto D’Agostino,leggo sul sito Dagospia un articolo a firma Adrea Giacobino riguardante il concordato preventivo che io stessa avevo presentato per la casa editrice Editori Per la Finanza
Come al solito, su questa vicenda leggiamo notizie spazzatura scritte da soggetti che probabilmente con il giornalismo di qualità hanno ben poco da spartire. Rammento a costoro che la mia famiglia in pochi anni ha versato nelle casse dell’azienda Epf (che possiede le testate Finanza & Mercati, TuttoFondi, Borsa & Finanza ed altre) oltre 27 mln di euro e certamente questo non per utilizzare tali organi di stampa a nostro vantaggio. Ricordo infatti che anche in momenti difficili tali testate non hanno mai scritto un solo articolo sulle nostre vicende. Tali testate sono sempre rimaste indipendenti, in mano ai giornalisti che ne hanno gestito la linea in totale libertà.
Non credo che in Italia ci siano molti esempi simili. Aggiungo che il signor Giacobino per un periodo non breve ha ricoperto l’incarico di vicedirettore di Finanza& Mercati e quindi lascio ai lettori il giudizio sulle motivazioni, di certo non ispirate da amor di verità, che lo hanno spinto a scrivere l’articolo.
Peraltro, sarebbe bastata un’indagine anche solo superficiale per scoprire che le responsabilità inerenti alla mancata conclusione della procedura sono da attribuirsi ad altri, a quanti cioè hanno volutamente e con motivi assolutamente pretestuosi tenuto aperto per tre anni un concordato preventivo – che inizialmente prevedeva un esborso di circa 3 milioni di euro – che fatalmente ha visto aumentare le perdite della casa editrice fino ad oltre 7 mln e mezzo, addirittura costringendo l’azienda a chiudere rinunciando a quella continuità che con molti sacrifici si era cercata di mantenere.
Ecco i veri motivi per cui alla fine la procedura dell’omologa non è stata completata, il resto è spazzatura nemmeno di buona qualità. Naturalmente ho dato incarico ai miei avvocati di valutare lo scritto del signor Giacobino riservandomi di agire nelle sedi competenti a tutela della mia onorabilità.
Grata per l’attenzione.
Francesca Garofalo
Caro Roberto, leggo la lettera della Signora Francesca Garofalo, a proposito dell’articolo sul mio blog da te ripreso.
Il documento recentissimo di 7 pagine redatto dal commissario giudiziale e dal liquidatore giudiziale è chiaro e ne ho riportati i contenuti. Il documento è anche chiaro sui soggetti ai quali attribuire le responsabilità del concordato Epf che non decolla.
L'”amore di verità” – riportare fedelmente un documento – è appunto questo. Quello stesso che mi ha guidato nella carriera giornalistica, ivi compresa l’esperienza a “Finanza e Mercati”.
Anche solo adombrare altri scopi del mio lavoro giornalistico è offensivo.
Con simpatia.
Andrea Giacobino
Forse bisognerebbe ricordare alla madre di Danilo Coppola, signora Francesca Garofalo, che la procedura di concordato preventivo è stata omologata, a differenza di quanto da lei riportato (“Ecco i veri motivi per cui alla fine la procedura dell’omologa non è stata completata”).
E forse bisognerebbe ricordarle che quando un tribunale omologa la procedura di concordato ci sono dei tempi e procedure da rispettare. Se questi tempi e procedure a oggi non sono stati rispettate non è certo colpa del tribunale o terze parti, ma di chi ha il dovere di rispettare tempi e procedure, nella fattispecie la Signora Francesca Garofalo.
27 milioni. Il passato è passato. e chi fa scelte di investimento se ne prende la responsabilità. Non le usa all’infinito come scudo. Il presente però è quello di una trentina di giornalisti a cui la cara editrice ha dimenticato DA DUE ANNI di dare loro ciò che gli spetta per il LAVORO fatto fino all’ultimo giorno: mensilità , tredicesime e tfr.
Ma forse la distanza tra chi viaggia in elicottero e chi ha tenuto in piedi il giornale per anni e si è ritrovato dall’oggi al domani senza lavoro e senza quei soldi che gli spettavano è incolmabile
Ma d’altra parte chi non ricorda l’editore Coppola dire che per lui “10-15 milioni non sono niente”. Ecco, per me i 20 mila euro che ancora mi spettano sono davvero tanto.
Punto primo: che l’ “editore di fatto” sia sempre stato Danilo Coppola e non la madre Francesca Garofalo lo sanno tutti quelli che hanno avuto a che fare per anni con EPF. E credo non sia difficile da dimostrare.
Punto secondo: Il “costo” della liquidazione in bonis era ampiamente conosciuto nei suoi dettagli dall’Editore. Se non riteneva di poter essere “adempiente” perché richiederlo e sottoscriverlo davanti a un Tribunale nel 2013? In aggiunta, ricordo che oltre alle riserve sulla congruità dell’offerta economica e patrimoniale messe a garanzia dall’ Editore (riserve espresse a suo tempo e ripetutamente dal Commissario giudiziale, dott. Carlo Bianco), vi fu in ultimo una serrata trattativa tra gli avvocati dell’Editore e l’Agenzia delle Entrate che esprimeva una serie di dubbi. Dubbi “rimossi” una volta accertata da parte dell’Agenzia delle Entrate la disponibilità dell’Editore ad aumentare la cifra offerta per la transazione. Quindi l’Editore sapeva benissimo a cosa andava incontro. Aggiungo che le “criticità” a dare corso adesso al concordato non riguardano cifre parziali o marginali, bensì il 99% di quanto l’Editore si era impegnato a fare, a partire dal versamento di circa 1.5 milioni di liquidità, in aggiunta ai soldi necessari a liberare l’immobile di via Calco dalle pendenze con Ubi leasing.
Punto Terzo: è mia intenzione verificare con gli ex colleghi se vi siano gli estremi per dare corso a una causa legale allo scopo di: 1) verificare chi è stato ed è l’editore di fatto di EPF; 2) verificare se sussistano gli estremi di reati civili o penali connessi alla intera vicenda.
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