Veneto Banca azzoppa anche Samorì.

L’avvocato Gianpiero Samorì, leader di Moderati in rivoluzione (Mir) e patron di Modena Capitale (Mc), paga pegno sul suo investimento in Veneto Banca. Lo testimonia il primo bilancio di Modena Capitale Estense (Mce), la newco dove lo scorso anno sono stati trasferiti da Mc attivi per oltre 80 milioni, chiuso con una perdita di 6,6 milioni di euro. Il passivo, ripianato con una riduzione del capitale da 60,7 a 53,5 milioni e poi a 52,5 milioni, si deve a svalutazioni per 5,6 milioni che hanno interessato per 2,2 milioni la controllata Modena Capitale Banking Partecipation a seguito dell’azzeramento della partecipazione detenuta in Veneto Banca, cui si è aggiunto un writeoff di oltre 2,6 milioni sula quota in Telestudio Modena che a seguito del provvedimento governativo di rottamazione delle frequenze ha dovuto azzerare l’avviamento. Peraltro sempre nel 2016 Mce ha accorciato la struttura societaria incorporando Modena Capitale Industry Partecipation e Modena Capitale Stabili Partecipazioni Bancarie. Tra gli attivi di Mce figurano lo storico palazzo modenese Galliani Coccapani che vale 30 milioni e l’Hotel Central Park sito nella stessa città (10,1 milioni) e tutta una serie di controllate tra le quali Modena Capitale Aviation che detiene in leasing un jet Cessna Citation M2.

Per contro Mc, cui post scissione sono rimaste tutte le partecipazioni relative al settore assicurativo, con il 77,8% di Assicuratrice Milanese in testa, ha chiuso il 206 in perdita per circa un milione (coperta attingendo alle riserve) rispetto ai 10,1 milioni di passivo del precedente esercizio. La relazione sulla gestione firmata dal presidente Livio Filippi evidenzia che nel 2016 Mc è stata sottoposta ad una verifica fiscale da parte della Guardia di Finanza relativamente ai bilanci 2014 e 2015, formulando rilievi di presunta non inerenza dei costi relativi alle attività di consulenza legale svolti nell’interesse di Assicuratrice Milanese.