Colpi di Sole in Confindustria.
Non c’è solo la clamorosa uscita di Leonardo Del Vecchio e della sua Luxottica da Confindustria ad agitare le acque dell’associazione presieduta da Vincenzo Boccia. Non minori tensioni sta provocando, infatti, anche la partita in corso sulla futura direzione de “Il Sole 24 Ore”, il quotidiano economico confindustriale, tuttora alle prese con un grave crisi nonostante l’ultima ricapitalizzazione garantita da Intesa Sanpaolo. Mario Orfeo, direttore del Tg1, è infatti il candidato “in pectore” attualmente in “pole position” spinto com’è dallo stesso Boccia e dall’asse romano della Confindustria, dietro il quale si staglia l’editore, costruttore e finanziere Francesco Gaetano Caltagirone al quale certamente non dispiacerebbe mettere un piede nel giornale anche dal punto di vista azionario. Al tempo stesso, però, Marcella Panucci, attuale direttore generale di Confindustria e da qualche mese in frizione con Boccia, sta portando avanti un suo candidato: Claudio Cerasa, attuale direttore de “Il Foglio”. La partita sulla direzione delle quotidiano avviene senza che nessuno degli organismi decisionali di Confindustria sia stato coinvolto e questo provoca i maldipancia.
Maldipancia di egual portata hanno attraversato il consiglio d’amministrazione della casa editrice de “Il Sole” quando pochi giorni fa l’amministratore delegato Franco Moscetti ha affermato che se le indagini in corso della procura di Milano sulla passata gestione dovessero concludersi con dei rinvii a giudizio, sarà necessario portare in assemblea soci un’azione di responsabilità. E alcuni consiglieri “romani” hanno avuto a che ridire.
Lo scorso marzo la procura meneghina ha chiesto la seconda proroga indagini di sei mesi nell’ambito dell’inchiesta sui bilanci del gruppo editoriale, questa volta limitatamente all’ex direttore editoriale del quotidiano, Roberto Napoletano, l’ex presidente Benito Benedini e l’ex amministratore delegato Donatella Treu, indagati per false comunicazioni sociali. La richiesta di proroga, motivata dal fatto che la procura è in attesa del deposito di una serie di atti per chiudere le indagini, non riguarda invece gli altri sette indagati, fra cui alcuni ex manager, per il reato di appropriazione indebita. Secondo l’inchiesta, condotta dal pm Gaetano Ruta e coordinata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, le vendite delle copie digitali del quotidiano economico sarebbero state “enfatizzate” e sarebbero “false”, conducendo a “uno scostamento tra la rappresentazione della realtà economica della società e la situazione effettiva”.
In tutto ciò Elisabetta Sgarbi, editrice con “La Nave di Teseo” nel cui capitale ci sono socie eccellenti e che organizza il festival letterario “La Milanesiana”, ha pensato bene di invitare l’indagato Napoletano il prossimo 18 luglio a Milano, al Teatro Menotti, per presentare il suo ultimo libro. Quest’ultima edizione del festival si intitola “Il dubbio e la certezza”: qualche dubbio sull’opportunità della presenza di un indagato si pone.