D’Aguì torna in banca coi figli.
Pietro D’Aguì, finanziere torinese già socio e amministratore delegato di Bim, stoppato con una scia di polemiche e sue iniziative giudiziarie da Bankitalia nella cordata che aveva costituito per rilevare da Veneto Banca il suo vecchio istituto di credito poi venduto al fondo Attestor, torna in banca. Lo fa tuttavia indirettamente attraverso la High5, veicolo controllato dai suo figli Claudia, Emilio e Roberto che hanno rilevato il 3,24% di Capital Shuttle (Cs) con un esborso di oltre 2,1 milioni di euro. Cs controlla l’83,3% di Banca Consulia, banca di innovativa consulenza finanziaria indipendente guidata da Antonio Marangi e alla cui presidenza si è recentemente insediato Cesare Castelbarco Albani: l’istituto è la vecchia Banca Ipibi Financial Advisor che Veneto Banca cedette a Marangi e altri in un’operazione di management buy out.
L’ingresso dei D’Aguì è avvenuto sottoscrivendo parte di un aumento di capitale di 5,7 milioni di Cs lanciato a fine 2017, volto a ricapitalizzare per 10 milioni Banca Consulia e chiuso pochi giorni fa. L’operazione ha comportato l’iscrizione a libro soci di un altro soggetto interessante, la Nuova Compagnia Finanziaria (Ncf) che ha rilevato il 4,72% pagandolo 3,1 milioni. Ncf è una newco di cui amministratore unico è Emanuele Bosio, manager di lunga esperienza con importanti cariche passate in aziende di Carlo De Benedetti (da Sogefi a M&C), che ne è azionista col 14,3%. Quote identiche sono detenute anche da Gianfranca Cullati (già socia di Bim), Roberto Rovetta titolare di Italvalv, la Wonder Game dei fratelli cuneesi Alberto e Simone Toppino che hanno ideato il sito vendereaicinesi.it, la Roger del torinese Franco Rosso, la AHolding di Corrado Ariaudo (altro ex top manager dell’Ingegnere e oggi presidente e a.d. del gruppo Cuki) e la Up Capital. Peraltro proprio De Benedetti tramite la sua Romed faceva parte della cordata di D’Aguì per rilevare Bim, di cui era stato azionista in passato.
Primo azionista di Cs è Unione Fiduciaria (13%) e a libro soci in posizioni di rilevo figurano Realta Investments (11,3%) espressione del fondo Magnetar, la Finnor dell’imprenditore bresciano Osvaldo Bosetti (10,7%), lo stesso Marangi (9,5%) e Banca Ifigest (8,1%).