Meritalia in concordato.

La crisi colpisce un altro importante produttore italiano di arredi “top” per la casa. Simone Romito, giudice delegato del tribunale di Monza, ha infatti nominato qualche giorno fa Lucia Arizzi commissario di Meritalia, ammessa alla procedura di concordato con riserva. Meritalia, presieduta e controllata da Stefano Meroni e basata a Meda, dal 1987 sforna divani, poltrone e oggetti di design molti dei quali recanti le firme di nomi importanti quali i coniugi Fuksas, Tobia Scarpa, Giulio Iacchetti e Mario Bellini.

Il magistrato ha quindi accolto il ricorso presentato per conto dell’azienda dagli avvocati Fabrizio Pellegrini e Davise Seveso i quali spiegano che nel triennio 2015-2017 i ricavi lordi sono diminuiti da 10,2 a 6,6 milioni di euro con debiti complessivi passati da 9,1 a 6,9 milioni a fronte di un attivo patrimoniale sceso da 18 a 16,1 milioni. Al 31 ottobre scorso la situazione è peggiorata e le passività sono salite a 10,4 milioni con una perdita di oltre 9 milioni.

La crisi è dovuta, dicono i legali, “alla costante diminuzione dei ricavi in tutti i settori di operatività aziendale e in particolare della produzione di poltrone, tavoli e accessori per la casa”. Ha sofferto soprattutto il settore dei cosiddetti “imbottiti” nonostante la solidità dei mercati di Russia e paesi arabi. Così negli ultimi cinque anni s’è verificata “una costante produzione di perdite operative” che i soci hanno fronteggiato piò volte con iniezioni di denaro pari a 2,8 milioni a fine 2017. Ma la crisi è poi diventata finanziaria e di liquidità, sfociata a metà di questo novembre in un precetto e in un decreto ingiuntivo presentati dai due creditori Elettrosistema e SedieDesign. Meritalia, che sta approntando un piano industriale e finanziario di risanamento affidato a Jacopo Doveri dello studio Guatri-Miglietta, ha perciò chiesto e ottenuto, nel frattempo, la protezione della procedura.