Ugo Mursia in concordato.
Strada in salita per Ugo Mursia Editore (Ume), storica casa editrice milanese specializzata in saggistica, storia e nautica fondata nel 1955 da Ugo Mursia e dalla moglie Giancarla Re. Rosa Grippo, giudice delegato del tribunale di Milano, ha infatti appena nominato Alberto Zappa commissario dell’azienda, oggi guidata da Fiorenza Mursia (figlia di Ugo), ammessa al concordato con riserva di presentazione di un accordo di ristrutturazione del debito. L’editrice, venduto nel 1998 il settore dei libri scolatici alla Arnoldo Mondadori, tra il 2010 e il 2015 con l’arrivo di Amazon è rimasta la sola azienda del settore ad avere una propria rete di distribuzione diretta e nel 2014 ha fatto ricorso alla cigs mentre tra il 2012 e il 2017 i soci hanno immesso risorse a vario titolo per complessivi 3 milioni.
Ma l’aggravarsi della crisi dell’editoria e la chiusura di molte librerie ha però inciso pesantemente sulla società che ha chiuso il 2017 con ricavi per 1,5 milioni di euro ma perdite pregresse di pari entità, con un patrimonio netto di 527mila euro a fronte di debiti per quasi 4 milioni. Ume è stata poi aggredita da due creditori con atti di precetto: Mps che aveva erogato un mutuo, e l’ex direttore editoriale Giuseppe Benvenuto per arretrati non pagati. “Oggi Ume – dice il ricorso presentato in tribunale – ha difficoltò a far fronte alle proprie obbligazioni, tanto che non si può escludere che anche se i titolari di pretese fossero disponibili a un temporaneo pactum de non petendo, l’eventuale monetizzazione dell’intero attivo potrebbe non consentire di pagare integralmente tutti gli aventi diritto”. Il piano concordatario andrà di pari passo con un piano industriale che punta al massimo sfruttamento del “patrimonio editoriale” (oltre 4mila titoli e oltre 800mila volumi cartacei), con un percorso di digitalizzazione delle opere per vendere alcuni titoli in formato e-book, lo sviluppo dell’e-commerce e il ricorso alla stampa “print on demand”.