Miroglio in rosso, cugini divisi.
La famiglia Miroglio si spacca ancora sul bilancio. Qualche giorno fa, infatti, si è svolta l’assemblea della capogruppo industriale Miroglio spa, che vede presenti nell’azionariato tutti i membri della dinastia tessile di Alba. La riunione doveva servire per approvare il bilancio 2018 chiuso a livello civilistico con un rosso di 32 milioni di euro rispetto ai 29 milioni di passivo dell’anno prima e con un disavanzo consolidato di 25,1 milioni rispetto al passivo di 27,8 milioni nel 2017. La proposta firmata dal presidente Filippo Ferrua Magliani, ex vicepresidente di Ferrero Italia, che nel novembre scorso ha preso il posto di Giuseppe Miroglio era di rinviare a nuovo la perdita e il verbale specifica che è stata approvata “a maggioranza assoluta”.
Chi ha votato contro? Nicoletta Miroglio, azionista al 14,7%, uscita dal consiglio due anni fa, che aveva già bocciato il bilancio 2017, rappresentata in assemblea dall’avvocato Alberto Nanni e voto contrario è stato espresso anche dalla E.Miroglio Ead che fa capo ad Edoardo Miroglio titolare di un altro 15,24%, presente alla riunione con l’avvocato Carlo Pavesio. A far passare bilancio e proposta di destinazione delle perdite è stata quindi la Mirfin, titolare del 70% circa del capitale, che fa capo a Giuseppe Miroglio ed Elena Miroglio – cugini di Edoardo e Nicoletta – rappresentata in assemblea dall’avvocato Vittorio Lupoli.
Questo schieramento di legali è dovuto al fatto che Edoardo e Nicoletta hanno avviato un arbitrato contro i cugini, accusandoli che da quando nel 2008 hanno preso in mano la gestione hanno distrutto valore, accumulando perdite. Anno su anno i ricavi consolidati del gruppo sono diminuiti da 619 a 577 milioni mentre l’ebit in negativo è passato da meno 28,7 a meno 18,4 milioni. I ricavi dell’area moda sono scesi anno su anno da 519,5 a 500 milioni e quelli dell’area tessile da 103,4 a 81 milioni. Il gruppo Miroglio che occupa 7 mila 200 addetti ha un patrimonio netto di 310 milioni e una posizione finanziaria netta di 192 milioni.