Merloni, affarone tripla A.

Nonostante l’utile triplicato Paolo Merloni e papà Francesco incassano un dividendo invariato. Poche settimane fa, infatti, l’assemblea di Merloni Holding, cassaforte a monte di Ariston Thermo (At), azienda produttrice di bruciatori, pompe di calore e scaldacqua, ha deciso di remunerare i soci distribuendo una cedola di 6,8 milioni di euro, a valere su parte dei 61,5 milioni di euro di utile ordinario 2018, in netto progresso dai 27 milioni di profitto dell’anno prima. Tutto merito della cedola proveniente da Ariston Thermo, controllata al 67,8%, rimasta stabile a 28,4 milioni alla quale però si sono aggiunti 32,65 milioni di plusvalenza realizzata cedendo l’intera partecipazione in Advanced Accelerator Applications (AAA), specializzata in medicina nucleare, mediante adesione all’opa lanciata da Novartis.

Nella holding dei Merloni, di cui è azionista anche Maria Francesca (sorella di Paolo) e che ha un patrimonio netto di 504 milioni, figurano poi fra l’altro il 100% di NovaCapital, la ex Novapower, (in carico a 9,6 milioni), capogruppo di società operanti nelle rinnovabili che gestisce 9 impianti fotovoltaici per una potenza installata di circa 210 MWp, un fatturato da produzione di energia elettrica di 4 milioni e un ebitda di 3,1 milioni. La società, che nel 2017 aveva venduto una serie di impianti ad A2A, ha cambiato nome per investire in futuro anche al di fuori del settore energetico investendo poche settimane fa nel club deal lanciato da Mediobanca che è entrato in Philogen. Nel portafoglio di Merloni Holding sono poi presenti il 43% di Tv Centro Marche (in carico a 511 mila euro), lo 0,01% di Assicurazioni Generali (3,6 milioni), una partecipazione in Credimi salita anno su anno dal 4,24% al 4,76% (620 mila euro), e una quota dello 0,82% nel fondo Mandarin Capital Partners II. Il gruppo Ariston Thermo, che occupa 6 mila 800 addetti, ha visto ricavi in crescita da 1,58 a 1,61 miliardi, con un ebitda salito anno su anno da 178 a 195 milioni e l’utile netto stabile a 82 milioni.