Maestrelli, Renzi non aiuta gli utili.
Avrebbero finanziato indirettamente Matteo Renzi per l’acquisto della sua casa fiorentina secondo l’ipotesi della procura del capoluogo toscano, ma i fratelli fiorentini Maestrelli, in realtà, non sono seduti su un gruppo che vive la sua fase migliore. Prova ne è che la loro holding Pi.Da ha chiuso il 2018 – proprio l’anno del presunto finanziamento all’allora semplice senatore e oggi leader di “Italia Viva” – con un utile consolidato di soli 3,7 milioni di euro in secca contrazione dai 15,1 milioni dell’esercizio precedente, a fronte di ricavi che anno su anno sono calati da 76,5 a 70,3 milioni.
Pi.Da è presieduta da Riccardo Maestrelli, l’imprenditore fiorentino finito nella bufera e attualmente, fra l’altro, consigliere di Cdp Immobiliare. Riccardo è presidente della holding di famiglia e ne detiene parte in proprietà e parte in usufrutto il 31,5%, una quota identica è nelle mani del fratello Giulio e della sorella Elena, tutti e tre in consiglio d’amministrazione; mentre il 5,5% residuo è della madre Anna Picchioni. Pi.Da ha un attivo di 143 milioni, costituito da terreni e fabbricati in carico a 74,4 milioni, partecipazioni per 27 milioni e liquidità per 11 milioni. Il gruppo comprende le controllate Framafruit (commercializzazione di frutta fresca), Villa Roma Imperiale (titolare dell’omonimo albergo a Forte dei Marmi dove Renzi andò in vacanza nell’estate del 2014 https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/renzi-versilia-forte-1.132839), Immobiliare Minerva (titolare del Gran Hotel Minerva a Firenze), Egan Immobiliare e Tirreno Immobiliare.
Pi.Da a fronte di un patrimonio netto di 77 milioni ha debiti per 57 milioni e i Maestrelli non si sono distribuiti dividendi, ma hanno mandato a riserva l’intero utile ordinario del 2018, pari a circa 10 milioni. Fra le banche che li finanziano si trovano Mediocredito Italiano (Intesa Sanpaolo), Unicredit in pool con CariParma e Piacenza (Crédit Agricole) e, ovviamente, il Monte dei Paschi di Siena.