Enel fa piangere il telefono di Costamagna.

Ernesto Conforti e Giuseppe Nicosia sono stati nominati da Gabriella Mariconda, giudice delegato del tribunale di Monza, quali commissari della Call & Call (C&C) Holding, la nota società di call e contact center fondata dall’imprenditore spezzino Umberto Costamagna. L’azienda, ammessa al concordato con riserva grazie al ricorso presentato dallo studio legale Nctm, controllata da Costamagna al 66,6% mentre le altre quote sono nelle mani di Simone Ratti (16,6%), Domenici Nesci (14,7%) e Daniele Barki col residuo 2%, quest’anno ha impiegato mediamente mille 927 dipendenti presso le sedi secondarie di Cinisello Balsano, Carano, La Spezia, Locri, Pistoia, Roma e Sestu.

C&C aveva già fatto ricorso ad un accordo di ristrutturazione del debito omologato dal tribunale monzese nello scorso febbraio a seguito del quale era stato redatto un piano economico-finanziario fino al 2029. Ma il percorso di risanamento ha subito una brusca frenata a giugno scorso quando Enel non ha confermato all’azienda una commessa del valore di 15 milioni di euro, in grado di incidere significativamente sul fatturato di C&C che nel 2018 era stato di 50,5 milioni. La riduzione del fatturato così determinatasi, unitamente ai 3,4 milioni sborsati per liquidare il tft e le indennità di cessazione rapporto delle circa 900 unità di personale “migrato” ai nuovi fornitori della commessa persa, ha determinato la crisi finanziaria di C&C che ha così chiesto la protezione del concordato, anche perché nel frattempo i colloqui avviati con possibili acquirenti non si sono concretizzati.

Nello scorso giugno Costamagna ha visto la corte di appello di Genova ridurre ad otto mesi la condanna inflittagli in primo grado ad un anno e quattro mesi dal tribunale della Spezia per parziale omissione del pagamento Iva per gli anni 2009 e 2010, per 3 milioni e 153mila euro.