MyBestGroup al capolinea.

Si accende la crisi di MyBest Group (Mbg), l’azienda multicanale nel settore delle utility e dell’e-commerce fondata nel 2003 da Daniele Viganò e Fabio Regolo che la controllano. Nel 2018 la società è stata quotata all’Euronext Growth di Parigi grazie a EnVent Capital Markets, in qualità di nominated advisor, Intermonte come global coordinator e UBS e KT&Partners, in qualità di advisor finanziari, attraverso un un private placement di circa 3,4 milioni di euro e dopo aver emesso due bond per complessivi 5 milioni di euro. Pochi giorni fa, infatti, in rapida sequenza, la società ha deciso prima la liquidazione volontaria e poi ha chiesto e ottenuto dal giudice Simone Romito del tribunale di Monza la procedura di concordato con riserva e la nomina di Silvia Guelpa quale commissario.

La liquidazione è stata votata in un’assemblea presieduta da Regolo il quale ha informato che dopo che il bilancio 2018 s’era chiuso con un patrimonio netto negativo per 3,3 milioni e dopo che la società di revisione Deloitte s’è dimessa dall’incarico, la situazione patrimoniale aggiornata allo scorso 15 dicembre ha evidenziato perdite portate a nuovo per 23 milioni e un patrimonio netto negativo per 2,1 milioni. Regolo e Viganò, soci di maggioranza con For2Met, hanno comunicato che non intendevano ricapitalizzare e così è stato nominato subito dopo il liquidatore Enrico Aliberti. La liquidazione era stata preceduta dalla cessione per 1,5 milioni del 70% della controllata MyBest Contact all’altro socio Paul Manfredi e da un saldo e stralcio raggiunto dalla controllata MyBest Direct esposta con Unicredit per 1,6 milioni. E’ probabile che soluzioni simili verranno trovate nell’ambito del concordato per gli altri due creditori, Intesa Sanpaolo e Bcc.

Nel ricorso presentato al tribunale per ottenere il concordato si spiega che la crisi aziendale si deve sia al mancato completamento dell’aumento di capitale di 5 milioni lanciato dopo la quotazione e sottoscritto solo per la metà. Così come non si è concretizzato l’interessamento del fondo Heritage per rilevare l’intero gruppo. A ciò si è aggiunta “la costante crescita e presenza sul mercato di società di comparazione web molto strutturate finanziariamente, come Facile.it e Segugio.it, che hanno contribuito a spostare il core business dalle reti fisiche (venditori porta-a-porta e call center) alle reti virtuali”, causando così una contrazione del mercato di riferimento di Mbg. Di qui la richiesta della procedura. E’ ovvio che la vicenda si riverbera anche sui piccoli azionisti, fra i quali c’è anche Gianluca Sichel, un top manager di Mediobanca visto che è a.d. di Compass, la società del credito al consumo di Piazzetta Cuccia.