Romana Calcestruzzi all’angolo.
Il mancato accordo col socio di minoranza Buzzi Unicem e una lunga trattativa di vendita poi fallita con la Italcementi del gruppo HeidelbergCement mettono all’angolo la Romana Calcestruzzi. Qualche giorno fa, infatti, Maria Luisa De Rosa giudice delegato del tribunale capitolino ha nominato Marco Imparato commissario della società ammessa alla procedura di concordato con riserva di presentazione di un accordo di ristrutturazione del debito. L’azienda, controllata dalla famiglia Bianchi, è partecipata dal 1994 al 16,6% da Unical, emanazione della quotata che fa capo alla famiglia Buzzi.
Il ricorso, presentato al tribunale dagli avvocati Valerio Di Gravio e Dario Gizzi, ricorda che l’azienda ha operato nel Lazio fin dagli anni sessanta nella produzione di calcestruzzo mediante una serie di centrali di betonaggio, acquistando il 15% di quota di mercato ed arrivando dieci anni fa a fatturare oltre 35 milioni di euro con una produzione annua superiore ai 600mila mc di calcestruzzo. Poi è iniziata la crisi che ha visto i ricavi nel 2012 contrarsi a 20 milioni e la produzione dimezzarsi a 300mila mc fino ai 100mila mc del 2019. I soci hanno ricapitalizzato per 3,5 milioni nel biennio 2011-12 dopo e l’anno dopo è stato presentato un piano di ristrutturazione del debito concordato col cero creditizio, che prevedeva l’affitto del ramo principale d’azienda a una newco e la cessione di quello secondario a Unical.
Tuttavia la controllata Buzzi Unicem oltre a rendersi “inadempiente” sul punto, “assumeva in assemblea un comportamento ostruzionistico nei confronti del piano, impedendo così sia il perfezionamento di quest’ultimo e sia la cessione del ramo aziendale”. Si poi verificato l’interesse di Italcementi ad affittare prima e acquisire poi l’azienda, ma le trattative durate due anni si sono arenate dopo l’ingresso nel capitale di HeidelbergCement che ha sospeso tutti gli investimenti in Italia, tra cui l’operazione Romana Calcestruzzi. Di qui la richiesta della procedura per l’azienda gravata da oltre 20 milioni di debiti.