Il virus sui divani di Alberta.

Alberta Pacific Furniture (Apf), nota azienda veneta leader nella produzione di poltrone e divani di fascia alta, è vittima del Covid-19. Qualche giorno fa, infatti, Clarice Di Tullio giudice delegato del tribunale di Treviso ha nominato Roberto Castellazzo commissario della società ammessa al concordato con riserva di presentazione di un accordo di ristrutturazione del debito. Il magistrato ha accolto il ricorso presentato per conto di Apf dagli avvocati Paolo Gnignati, Paolo Dominis e Michele Mazzolo dello studio Gianni, Origoni, Grippo & Partners. La società, fondata nel 1978 e basata nel trevigiano, è controllata da Giuseppe Sbroggiò e famiglia e ha realizzato prodotti venduti in larga parte all’estero, in molte residenze alberghiere prestigiose tra le quali il Four Seasons di Beirut, il Capoul Novotel di Tolosa e l’Al Mustafawi Villa Projects di Doha, con ricavi per circa 12 milioni di euro a fine 2018, dopo aver chiuso i bilanci sempre in utile nell’ultimo triennio. Il focus di vendite sui mercati tedesco e cinese ha però portato l’azienda in crisi nel primo trimestre di quest’anno perché, spiega il ricorso, “c’è stata una fortissima contrazione a a causa della nota crisi pandemica”. Apf si è attivata e mentre ha pagato tutti i dipendenti fino allo scorso marzo, ha acceduto alla cassa integrazione e ha elaborato da una parte un piano di ristrutturazione (affidato allo studio Consimp di Treviso) e dall’altra una stima dell’attivo immobiliare curata da Francesco De Mori. La società, che a febbraio scorso presentava debiti per 10 milioni, di cui 5,4 milioni verso banche e 2,7 milioni verso fornitori, ha chiesto la procedura per preservare la continuità aziendale.